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Seconda Tappa – La Via Francisca del Lucomagno
Villa Recalcati, oggi sede della Provincia e della Prefettura di Varese, è una delle testimonianze più significative di architettura settecentesca in Italia. Nata come villa di campagna della nobile famiglia milanese Recalcati nella seconda metà del Seicento, a fine secolo fu addirittura scelta per ospitare la favorita del Governatore di Milano in visita al borgo di Casbeno. Dopo una serie di passaggi di proprietà, la villa finì per essere trasformata nel 1874 nel Grande Albergo Excelsior che nel tempo divenne uno dei più importanti e rinomati alberghi del nord Italia.
Personalità quali Verdi e D’Annunzio frequentarono la villa durante la Belle Epoque, e Varese divenne in quel periodo un importante centro turistico capace di richiamare visitatori elitari, attirati dagli scenari naturali, dalla vicinanza con Milano e dalle riunioni ippiche, che si svolgevano proprio presso il Grande Albergo Excelsior.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, il crescente calo del flusso turistico in questa zona portò al fallimento dell’albergo nel 1927 e all’acquisto, nel 1931, da parte della neonata Provincia di Varese.
Anche il celebre parco vanta un’origine antica e una storia di trasformazioni. Già in un inventario del 1665, infatti, si parlava di un giardino su due livelli. Negli anni successivi è documentata la realizzazione del viale di accesso alla proprietà e tra il 1737 il e 1768 venne ampliato, abbellito e furono riorganizzate le diverse aree del giardino: una zona per la coltivazione di agrumi, una per il giardino alla francese e una disposta ad ortaggio. Venne anche realizzata la grotta, creata sfruttando un terrapieno, molto apprezzata in epoca romantica. Un radicale progetto di risistemazione coinvolse invece il parco al momento della trasformazione in albergo. Il giardino venne rimodellato con forme romantiche, attraverso l’aggiunta di aree “paesaggistiche” secondo la moda inglese.
Fu realizzato il carpineto mentre il resto della superficie divenne un vero e proprio parco romantico. Vennero piantate specie rare, per offrire all’elitaria clientela un’adeguata sensazione di lusso, con scenari botanici che spaziavano dall’esotico, alle foreste di conifere, alle lande artiche, accanto a fiori provenienti dell’Oriente e piante del Mediterraneo.
Con il fallimento dell’albergo e l’acquisto della villa da parte della Provincia di Varese, il parco fu chiuso al pubblico e lasciato in stato di semi-abbandono. È stato restaurato e riaperto nel 1997.
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