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Due torri e un coronamento merlato, hanno fatto sì che Villa Archinto fosse definita Il Castello. Per lungo tempo è rimasta poco più che un rudere di un’opera incompiuta dal profumo di grandezza, il cui restauro è terminato nel 2007. Proprietà della famiglia Archinto che, da metà del ‘500, diede il via a ben due secoli di acquisti terrieri con lo scopo assicurarsi un’area adeguata su cui sarebbe sorta la villa. Solo nel 1700 infatti fu possibile iniziare il lavoro di costruzione della Villa. Il progetto originale non vide mai la fine, lasciandoci solo una piccola parte di ciò che era stato progettato: un palazzo molto più grande, con pianta ad H e composto da quattro, un grande giardino, diverse corti interne e due pontili di cui uno coperto per l’attracco delle imbarcazioni.
La tradizione popolare però, ci da una versione differente dei fatti: pare che la villa fosse stata davvero completata, in occasione di una grande festa, ma che in seguito fu demolita per necessità di materiali in altri palazzi. Gli storici sostengono che non fu mai finita, ma che sicuramente i lavori di costruzione erano molto più avanti di ciò che vediamo oggi; in un dipinto dell’epoca la Villa è raffigurata con parti che ora non esistono più, motivo per cui è verosimile che sia stata in parte smantellata.
La ristrutturazione ha permesso di creare al piano rialzato la Biblioteca Comunale di Robecco sul Naviglio, e da diversi anni Alfredo Oggioni e il suo staff hanno creato, al piano terra, uno splendido ristorante (Ristornate da Lucrezia ).
Via Giacomo Matteotti
Via Giacomo Matteotti, 39, 20087 Robecco Sul Naviglio, MI, Italia
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