Domenica scorsa, 22 ottobre, con un’escursione da Olivone al Museo di Lottigna, a cui hanno partecipato 45 camminatori, l’Associazione Amici della Via Francisca del Lucomagno (AVFL) e l’OTR Bellinzona e Valli hanno inaugurato un tratto del tracciato della Via Francisca del Lucomagno, in Cantone Ticino, in cui sono stati posati i segnavia che identificano questo antico cammino.
La segnaletica, raffigurante un pellegrino che cammina, simile alla segnaletica posata 7 anni fa in Lombardia, guiderà i camminatori dal passo del Lucomagno fino al Monte Ceneri. Entro la fine dell’anno si dovrebbe riuscire a posare i segnavia fino a Ponte Tresa dove, passata la dogana di Lavena Ponte Tresa, inizia il tratto italiano di questo antico cammino trasfrontaliero.
La Via Francisca del Lucomagno è una via storica che collegava il centro Europa con le grandi città della pianura Padana ed ebbe il massimo utilizzo tra VIII secolo e il XIII secolo. Nel corso dei secoli, la Via è stata percorsa da imperatori, vescovi, mercanti, viandanti e pellegrini. Nella sua attualizzazione il percorso parte da Costanza e, dopo diversi Cantoni svizzeri, attraversa il Cantone Ticino e, a Lavena Ponte Tresa, entra in Italia per proseguire fino a Pavia dove si congiunge con la Via Francigena che conduce a Roma.
La realizzazione e la posa della segnaletica, in Cantone Ticino, sono state possibili grazie ai contributi finanziari del Programma San Gottardo, dei Comuni (attraverso i rispettivi Enti Regionali di Sviluppo) e delle Organizzazioni turistiche attive lungo la Via nel Cantone.
Il percorso – che in Ticino è segnalato come sentiero tematico con i segnavia bianchi con il logo della Via – è il risultato della ricerca di un equilibrio tra la fedeltà alle tracce storiche da un lato e la qualità della proposta escursionistica (più sentieri e meno strade asfaltate), la sicurezza dei camminatori e la volontà di valorizzare le particolarità del territorio.
La camminata, svolta in una giornata di sole, inizialmente un po’ fresca ma poi con temperature quasi estive, è partita da Olivone con la visita al Museo ‘Ca’ da Rivoi’ per poi transitare sul ponte tibetano verso Ponto Aquilesco, transitare da Aquila, Dangio, Torre e Grumo ed arrivare al Museo etnografico della Valle di Blenio a Lottigna.
Hanno sostenuto l’organizzazione della giornata le Associazioni Blenio Bellissima, Blenio Viva e il Museo storico ed etnografico della Valle di Blenio che con alcuni esperti locali hanno presentato ai camminatori, lungo il tragitto, testimonianze, usi, costumi e tradizioni della Valle di Blenio, nonché la storia ed i successi del grande cuoco “Maestro Martino de Rubeis”, nativo di Grumo di Torre, che fu il più importante cuoco europeo del secolo XV, a cui si deve la stesura del “Libro de Arte Coquinaria”, considerato un caposaldo della letteratura gastronomica italiana rinascimentale in cui sono presenti ricette che sentono l’influsso dalle diverse esperienze territoriali dove Martino aveva operato, (alla corte degli Sforza a Milano, a Napoli, alla corte papale di Roma e in Francia), nonché all’influsso della cultura araba ed orientale.
L’escursione di domenica 22 ottobre si è conclusa al Museo di Lottigna, con una breve parte ufficiale, in cui Matteo Oleggini, presidente dell’Associazione italo-svizzera “Amici della Via Francisca del Lucomagno”, ha presentato la Via Francisca e il suo progetto di valorizzazione, Juri Clericetti, direttore dell’OTR Bellinzona e Valli e Claudia Boschetti Straub, sindaco di Blenio, ne hanno sottolineato l’importanza per la Valle di Blenio e la pertinenza con la strategia turistica dell’intera regione. Una lauta merenda con prodotti locali – una fetta di torta secondo una ricetta di Maestro Martino, accompagnata con della gazzosa dai diversi gusti e con il succo di pera prodotti in Valle di Blenio – ha ritemprato le forze dei camminatori!